Le startup costituiscono sempre più spesso il primo stadio, la prima forma di step per una azienda che vuole immettersi e lanciarsi in un particolare settore che può essere di vendita di un prodotto o di un altro elemento. In un contesto così competitivo come quello delle startup, che dall’inglese può essere tradotto come termine pari ad “impresa emergente”.
Statisticamente ben oltre la metà delle startup di ultima generazione sono destinate ad una flessione che può diventare neanche troppo raramente fallimento entro i primi 4-5 anni dalla fondazione. Questo naturalmente non è dovuto ad un’unica forma di motivazione, le cause scatenanti sono parecchie, non sempre dovute alle nostre scelte. Eppure incidono sicuramente anche diversi errori comuni.
Cosa fa fallire le startup
Data la diffusione del concetto di startup, sono stati sviluppati numerosi studi in merito che analizzano e continuano a sviluppare come esse funzionano e soprattutto cosa può determinare il loro successo o il loro fallimento. Questo è un ambito che è finito già in parecchi libri e pubblicazioni, anche se non è sempre facile definire questo ambito.
Nella maggior parte dei casi si può definire generalmente una serie di motivi che portano al fallimento di una startup, una di queste è senza dubbio la carenza di un mercato oppure una non capacità di una startup di coinvolgere nuovi investitori e clienti, portando al concetto di fidelizzazione, specialmente quando si parla di una entità che sviuppa e produce un bene.
Errori comuni
Subito dopo impattano per il fallimento contesti “interni” legati ad obiettivi non chiari ma anche un ambiente di lavoro per gli impiegati a più livelli che non presentano la sufficiente armonia o capacità di integrarsi per un unico obiettivo. Oltre il 25 % tuttavia riconduce il fallimento della propria entità a motivazioni prettamente legate alle difficoltà economiche. Tra le principali motivazioni vanno menzionate:
- Non sufficiente analisi di mercato e volontà di ottenere risultati troppo in fretta
- Una condizione di stress lavorativo conclamato
- Prodotti o servizi lanciati nel contesto sbagliato oppure non sufficientemente pubblicizzato nel modo adatto
- Mercato pieno e concorrenza spietata
Molto spesso sottovalutati per il fallimento sono modelli di marketing non efficaci i semplicemente non adatti a ciò che la startup si propone. Anche lo scollamento tra la clientela e la startup, ma anche un divario tra l’azienda ed il mercato provoca spesso una condizione che poi sviluppa fallimento. Estremamente considerati sono anche fattori legati alla centralizzazione della startup.
Questo si palesa molto spesso quando il fondatore, il titolare o l’imprenditore tende ad avere un potere estremamente forte in merito ai propri dipendenti, condizionando quindi anche le giuste critiche ed i feedback portandosi quindi ad una condizione nella quale viene concepita l’idea che non è il titolare a sbagliare ma è il mercato o comunque “gli altri” a non capire.